venerdì 30 novembre 2007

Brevetti Software all'americana... terribile per tutti, anche per le grandi aziende! Un esempio pratico!

Se c'era bisogno di qualcosa che dimostrasse ancora quanto i brevetti sul software siano dannosi, invece che utili come qualcuno cerca ancora di far credere, ecco un nuovo esempio.

A essere colpite questa volta sono Autodesk e Microsoft, denunciate fin da aprile per aver violato un brevetto la cui tecnologia a Redmond nemmeno usano più, essendosi probabilmente accorti che non raggiungeva gli obiettivi desiderati.

La società che ha compilato la denuncia è la Z4 Technologies, compagnia peraltro nota come "troll dei brevetti": una colorita definizione per società che in realtà non producono alcunché ma acquisiscono brevetti, con l'unico scopo di portare in tribunale altre aziende al fine di spillare loro parecchi soldi.

Nel caso specifico Microsoft e Autodesk si sono viste condannare in primo grado e poi in appello a un risarcimento di 158 milioni di dollari. Il motivo? Aver chiesto agli utenti di "inserire due password durante il processo di attivazione di software appena insallato, con lo scopo di contrastare la pirateria".

Ci si può chiedere dove stia l'originalità tecnologica nel chiedere due password anziché una sola come avviene di solito, e quindi se il brevetto abbia un vero valore; ma, al di là di questo, Microsoft non pare preoccupata.

"La decisione della corte d'appello non riguarda Windows Vista né Office 2007", ha detto David Bowermaster, portavoce di Microsoft, che ha poi aggiunto: "La società non deve apportare alcun cambiamento tecnico a !WindowsXp" e "Office 2003".

Che le password richieste siano due o una sola, infatti, non è mai stato un grosso problema per i pirati.

La vera questione seria riguarda il proliferare - per fortuna solo in America, dove i brevetti software sono una realtà - di questi "troll dei brevetti" che, se a un gigante come Microsoft riescono soltanto a dare un po' di fastidio, per un'azienda media o piccola possono rappresentare la fine di ogni attività.

1 commenti:

Scarsos ha detto...

Nella giornata di lunedì 3 dicembre, Klausner Technologies ha depositato una causa legale contro Apple, accusata di aver violato alcuni brevetti utilizzati senza autorizzazione negli iPhone. La denuncia è stata depositata presso la Corte Distrettuale orientale del Texas e contiene precise e circostanziate accuse legate alla funzione Visual Voicemail del cellulare di Cupertino, una particolare tecnologia di cui Klausner Technologies deterrebbe due brevetti. Nelle motivazioni depositate con l'azione legale, vengono anche citate AT&T, il carrier legato alla vendita di iPhone, e le aziende Comcast, Cablevision e Skype, che avrebbero violato il brevetto non in maniera diretta come Apple, ma proponendo ai propri utenti servizi molto simili a quelli implementati e brevettati da Klausner Technologies. Nello specifico: Skype con il proprio Voicemail, Comcast per Digital Voice Voicemail e Cablevision con Optimum Voicemail.

Secondo i legali di Klausner Technologies, Apple avrebbe violato due brevetti depositati nel 1994 e nel 1996 in cui si parlava esplicitamente di un «telefono dotato di un meccanismo di risposta in grado di collegare le informazioni fornite su un display con un messaggio audio registrato». La funzione Visual Voicemail, disponibile sui cellulari iPhone, consente agli utenti di selezionare e ascoltare i messaggi vocali lasciati dai propri contatti direttamente attraverso l'interfaccia grafica del telefonino. Il cellulare di Apple è quindi in grado di identificare e smistare i messaggi presenti nella segreteria telefonica, evitando agli utenti le complesse trafile e combinazioni di tasti per accedere alla loro casella vocale.

L'azione legale intentata in Texas si inserisce in un'ampia serie di cause organizzate da Klausner Technologies. I medesimi brevetti al centro della querelle con Apple furono i protagonisti di un'altra azione legale, attivata contro il sistema AOL Voicemail di Time Warner AOL. Il più grande provider degli Stati Uniti fu costretto a riconoscere i diritti di Klausner Technologies, stipulando un accordo per l'utilizzo dei suoi due brevetti. Stessa sorte toccò a Vonage Holdings, fornitore di servizi VoIP, per la sua opzione Vonage Voicemail Plus. Per la causa contro Apple, Klausner Technologies chiede 360 milioni di dollari per i danni subiti e per i diritti futuri sui propri brevetti. Una cifra molto alta, specie se confrontata con i 300 milioni di dollari richiesti complessivamente a Skype, Comcast e Cablevision per la violazione dei medesimi brevetti.